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Furti di bestiame e attrezzi: in 10 rischiano il processo nel Crotonese

La Procura di Crotone chiede il giudizio per un’organizzazione guidata dal presunto boss Antonio Santo Bagnato di Roccabernarda

Antonio Santo Bagnato

Una banda dedita ai furti di bestiame e attrezzature agricole. È questa la sintesi delle accuse contenute nella richiesta di rinvio a giudizio che il pubblico ministero della Procura di Crotone, Andrea Corvino, ha avanzato nei confronti di dieci persone, tra le quali figurano il presunto boss di Roccabernarda, Antonio Santo Bagnato, e il collaboratore di giustizia Domenico Iaquinta. Gli imputati, che a vario titolo devono rispondere di associazione a delinquere, furto e ricettazione, dovranno comparire l’8 febbraio davanti al giudice per le udienze preliminari, Michele Ciociola. Il procedimento scaturisce da uno stralcio dell’operazione “Trigarium” (che in primo grado è terminato con 14 condanne) con la quale, il 30 luglio 2018, la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e i carabinieri misero sotto scacco la cosca Bagnato di Roccabernarda. Mentre dalle indagini condotte dall’Arma e coordinate dalla Procura ordinaria, è emersa l’operatività di un’organizzazione, capeggiata da Antonio Santo Bagnato, che nel 2014 si sarebbe resa responsabile di furti di bestiame, prodotti e attrezzature agricole ai danni di 13 agricoltori e tre aziende, tra Roccabernarda e altri comuni limitrofi dell’entroterra crotonese.

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