Catanzaro, Crotone, Vibo

Domenica 28 Aprile 2024

Bancarotta fraudolenta, arrestato un imprenditore di Petilia Policastro. Altri tre indagati

Il tribunale di Crotone

La Guardia di Finanza di Crotone ha arrestato un imprenditore di Petilia Policastro, Francesco Camigliano classe ‘58, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine al reato di bancarotta distrattiva e documentale relativa al fallimento di una società di autotrasporti dallo stesso amministrata, avvenuto a causa di un debito di oltre un milione e settecento mila euro generato da una sistematica e pluriennale evasione fiscale e contributiva. Camigliano è agli arresti domiciliari. Oltre a Camigliano altri tre indagati: una 26enne di Reggio Calabria (A.Z.), un 50enne di Casarano (M.C.), e una 25enne. (M.C.). Sottoposte a sequestro due società di autotrasporti, con sede legale nella provincia di Crotone, operanti nel territorio del capoluogo emiliano e ritenute lo strumento attraverso il quale il citato imprenditore ha proseguito indisturbato la propria attività. Le indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Cotone hanno consentito di rilevare che l’imprenditore tratto in arresto, nella fase immediatamente antecedente al fallimento e al fine eludere gli effetti della procedura concorsuale:- ha trasferito, anche mediante contratti di vendita simulati i beni aziendali, tra cui 9 autocarri e i dipendenti in una nuova società creata ad hoc e intestata a un suo familiare;- si è appropriato, attraverso l’utilizzo strumentale di un conto corrente intestato a un avvocato di Bologna compiacente, di un credito commerciale di circa duecento mila euro;- ha occultato la documentazione contabile della società fallita. Camigliano avrebbe adottato un analogo schema fraudolento anche nella gestione della nuova società la quale, dopo aver accumulato in breve tempo ingenti debiti per oltre settecentomila euro nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, dell’INPS e dell’INAIL è stata svuotata mediante la cessione di beni aziendali, forza lavoro e avviamento ad una terza impresa avente stessa sede operativa ed intestata, questa volta, ad un ex dipendente. Le società sequestrate sono state affidate ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Crotone affinché possa gestirne il patrimonio, composto, tra l’altro, da oltre 35 automezzi pesanti ed autovetture, preservando i diritti di lavoratori dipendenti, clienti e fornitori. Anche gli ulteriori tre soggetti coinvolti sono stati deferiti, per le medesime ipotesi di reato, all’A.G. inquirente. L’attività investigativa delle Fiamme Gialle crotonesi testimonia l’attenzione investigativa a contrasto dei reati fallimentari, anche a tutela degli imprenditori che operano nel rispetto della legge e che sono danneggiati dalla concorrenza sleale di chi opera nell’illegalità.

leggi l'articolo completo