Le risposte che si attendono sulla tragedia di Satriano avvenuta a fine estate sono ben altre, ma nell’attesa che si chiariscano le dinamiche e soprattutto le responsabilità dell’aggressione mortale a Simona Cavallaro, la giovane soveratese uccisa da un branco di cani nella pineta di Monte Fiorino, si ragiona sulla paradossale situazione che segnala il comune satrianese. L’ente pubblico risponde al momento della custodia dei 12 cani presunti morsicatori, catturati subito dopo l’uccisione della ventenne. Nelle indagini sono stati ricondotti a un pastore locale che però non ne ha mai rivendicato la proprietà. Nell’attesa che si esprimano le autorità incaricate di far luce su ciò che è avvenuto, è l’ente a pagare per la loro custodia per una spesa stabilita dalla convenzione siglata con la società che offre il servizio a circa 2,50 euro euro al giorno per ciascun esemplare. La somma si aggiunge a quella corrisposta per gli altri 37 randagi ricoverati nella stessa struttura in un capitolo di spesa che diventa importante per il piccolo ente ionico. Poco meno di 3 mila euro al mese le spese sostenute dal Comune che chiede ora al pastore di contribuire a pagare. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro