Un’operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, è in corso nella mattinata odierna a Crotone, con l’impego di decine di poliziotti appartenenti alla Squadra Mobile Crotone e ai Reparti Prevenzione Crimine della Calabria. Destinatari dei provvedimenti restrittivi sono diversi soggetti appartenenti ad una associazione dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti operante nella città crotonese.
I poliziotti della Mobile pitagorica coadiuvati dai colleghi del reparto prevenzione crimine Calabria, hanno eseguito tredici misure cautelari (10 di custodia in carcere, 1 arresto domiciliare e 2 obblighi di dimora) a carico di altrettante persone accusate a vario titolo di narcotraffico. L'operazione coordinata dalla Procura distrettuale Antimafia, avrebbe colpito i gruppi che gestiscono lo spaccio nel centro storico del capoluogo pitagorico.
Le investigazioni svolte tramite intercettazioni telefoniche, ambientali e video, sono state incentrate sulle attività di spaccio di droga, posto in essere principalmente nella città di Crotone, con particolare riferimento al centro storico. In questo contesto, costituito da abitazioni e costruzioni di antica fattura che danno vita ad un dedalo di vicoli quasi impenetrabile, era stata predisposta una fitta e strutturata rete, organizzata in forma piramidale, i cui componenti, con ruoli e competenze specifiche, si procuravano e smerciavano al dettaglio ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, i cui profitti confluivano in una cassa comune e successivamente divisi tra i soggetti apicali dell’associazione, mentre agli atri indagati veniva assicurato un compenso. A riscontro delle illecite condotte sono state effettuate numerose attività di polizia giudiziaria, quali perquisizioni e sequestri di sostanza stupefacente, anche nei confronti degli stessi assuntori, a cui, di volta in volta, veniva sequestrato lo stupefacente acquistato presso uno dei 3 punti di spaccio, dove è stato documentato un continuo andirivieni di persone a qualsiasi ora del giorno. Dalle indagini è altresì emerso come il gruppo fosse dedito alla coltivazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, consentendo alla polizia giudiziaria di sequestrare tre diverse piantagioni, occultate nella vegetazione della periferia di Crotone. All’esecuzione dei provvedimenti restrittivi richiesti dalla Procura, hanno partecipato dalle prime ore dell’alba un centinaio di uomini e donne della Polizia di Stato, appartenenti alla Squadra Mobile di Crotone in collaborazione con il Reparto Prevenzione Crimine di Cosenza, Vibo Valentia e Siderno e delle Unità Cinofile di Vibo Valentia.
I nomi
Le persone finite in carcere sono: Giuseppe Spagnolo, di 46 anni; Alessandro Spagnolo, di 25 anni; Ercole Spagnolo, di 47 anni; Francesco Spagnolo, di 28 anni; Luigi Spagnolo, di 38 anni; Raffaello Messina, di 24 anni; Gaetano Scicchitano, di 52 anni; Gianluca La Forgia, di 38 anni; Andrea Rizza, di 28 anni, Claudio Ivan Covelli, di 40 anni. Agli arresti domiciliari Vittoria Covelli, di 46 anni. Obbligo di dimora per Francesco Corrado, di 42 anni e Dionigi Crugliano, di 28 anni.
La gestione della droga attraverso l'uso del linguaggio cifrato e delle "magliette"
«Mandatemi 7 magliette bianche e 10 verdi». E’ una delle frasi del linguaggio cifrato con cui venivano chiesti i quantitativi di droga da portare a chi gestiva lo spaccio nel centro storico di Crotone. Lo ha scoperto l'indagine avviata nel 2020 dalla Squadra Mobile di Crotone che ha disarticolato un’organizzazione che coinvolgeva un intero nucleo familiare. Oltre all’accusa principale di narcotraffico sono 39 i capi di imputazione per spaccio contestati dalla Dda ai vari indagati. Al vertice dell’organizzazione ci sarebbe Giuseppe Spagnolo che organizzava con i familiari la gestione di rifornimenti e spaccio di droga. Tra i destinatari delle misure cautelari anche la mamma di Spagnolo, Vittoria Covelli che secondo l’indagine, coltivava un campo di marijuana. Almeno tre le piantagioni trovate dalla Squadra mobile nel corso dell’indagine iniziata nel marzo 2020. Il nucleo principale dell’organizzazione era nel centro storico della città con alcune propaggini nel quartiere 300 alloggi. A gestire i magazzini c'erano Raffaello Messina e Gaetano Scicchitano che, come emerge dalle intercettazioni e dalle immagini riprese dalla Squadra mobile, ricevevano gli ordini indicando la cocaina come «maglietta bianca» o caffè e la marijuana come «maglietta verde». Il numero di magliette ordinate stava ad indicare i pacchi di droga da portare