Nessun danno ma tanta paura. Paura, soprattutto, perché impreparati a fronteggiare situazioni di emergenza come il terremoto. Ieri mattina alle 10,19 sulla costa tirrenica calabrese la terra ha tremato per pochi secondi, il tempo sufficiente per scaricare una scossa di magnitudo 4.3 a una profondità di circa 10 chilometri. La paura come accade in questi casi ha preso subito il sopravvento. Scuole e uffici sono stati immediatamente evacuati a Vibo (la zona dove s'è registrato l'epicentro benché questo sia stato localizzato ad una distanza di circa 16 chilometri al largo della costa) come a Lamezia Terme, Catanzaro e lungo la fascia tirrenica con interessamento delle province di Reggio Calabria e Cosenza. La circolazione dei treni in via precauzionale è stata immediatamente sospesa per poi riprendere solo intorno alle 13,45. I convogli a lunga e breve percorrenza sono stati bloccati nelle stazioni fra Paola, Rosarno e Reggio Calabria. I tecnici della Rete Ferroviaria Italiana hanno dato il via libera alla circolazione, che ha prodotto inevitabilmente ritardi piuttosto consistenti, dopo aver eseguito tutte le verifiche lungo il tragitto interessato dal sisma. Non è stato riscontrato alcun danno all'infrastruttura dopo accurata ricognizione di tutta la linea a bordo dei carrelli ferroviari partiti dalla stazione di Lamezia Terme. Il terremoto ha fatto tremare pure l'aula bunker di Lamezia Terme dove si sta celebrando il maxi processo scaturito dall'operazione denominata Scott Rinascita contro le cosche della 'ndrangheta vibonese. Giudici, avvocati, personale tecnico e forze dell'ordine in servizio di vigilanza sono stati fatti sgomberare e dopo pochi minuti e al termine di tutte le verifiche necessarie sulla struttura e sull'efficienza degli impianti, l'udienza è ripresa regolarmente. Un vero e proprio parapiglia, invece, si è scatenato in quasi tutte le scuole. Nonostante l'invito di docenti e personale Ata a stare calmi i ragazzi hanno immediatamente abbandonato i rispettivi istituti temendo, soprattutto, il ripetersi di altre scosse. A Vibo, in particolare, gli studenti si sono concentrati nella centralissima Piazza Martiri d'Ungheria (comunemente nota come piazza Municipio) dove s'è venuto a determinare un vero e proprio caos anche in virtù del fatto che l'intera area è stata trasformata da tempo in un grande parcheggio. In questo caso le difficoltà ed i disagi non sono stati pochi. Altri punti di ritrovo si sono creati nel piazzale del terminal bus, alla periferia della città, e nelle immediate vicinanze di ogni scuola. Agli studenti calabresi che hanno vissuto la paura del terremoto è subito giunto il messaggio del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi: «Sono vicino alla comunità scolastica e alla popolazione delle aree della Calabria colpite dalla scossa di terremoto. Restiamo in contatto con il nostro ufficio scolastico regionale per monitorare la situazione» Tantissima preoccupazione per quei genitori che si sono riversati in prossimità delle scuole per rassicurare i propri figli che nel frattempo avevano abbandonato i propri istituti. «Sono uscita di casa immediatamente; il mio pensiero è andato subito a mio figlio che frequenta la terza elementare. Ma, purtroppo, le strade di Vibo in quel momento era intransitabili; mi veniva di impazzire, avevo paura e la viabilità era pressoché bloccata... Per fortuna è andata bene». Tanta paura anche negli uffici di palazzo “Luigi Razza”, sede del Municipio: «Mi trovavo nel mio ufficio quando all'improvviso ha iniziato a tremare tutto, la stanza gli oggetti sui tavoli, il lampadario; giuro sono stati secondi interminabili. Insieme agli altri colleghi ci siamo messi a correre verso l'uscita». Allarme e preoccupazione anche all'ospedale Jazzolino dove alcuni pazienti si sono riversati fuori dai reparti anche se il sisma non ha provocato particolari disagi all'interno della struttura per medici e sanitari. «Per fortuna tutto è finito in poco tempo - ha detto uno dei sanitari che in quel momento ha visto alcuni pazienti uscire precipitosamente dal nosocomio - altrimenti non staremmo qui a raccontare quanto accaduto perché avremmo avuto altro da fare». Attività sospese per circa 30 minuti in quasi tutti gli uffici pubblici di Vibo e di molti centri interessati dal sisma. Nella tarda mattina sia il Comando provinciale dei vigili del fuoco che i vertici della Protezione civile hanno annunciato ufficialmente che non si sono registrati danni di alcun tipo.