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Tra gelo e rischi, nel centro di Catanzaro il dramma dei senza tetto

L’associazione “Madre Teresa” chiama in causa le istituzioni

Quella di Carlos, il clochard che vive davanti alla Bnl, in pieno centro, è una delle tante storie di solitudine e di marginalità che i marciapiedi delle città raccontano. La sua storia era rimbalzata sui social e dopo il clamore suscitato, per qualche tempo, il senzatetto era stato trasferito in un posto più adeguato alle sue condizioni sanitarie per ricevere le cure necessarie. Ma nel giro di poco tempo, il clochard ha ripreso posto sotto la tettoia della banca e durante la notte dorme all’addiaccio nella viuzza che la costeggia.

Carlos non sarebbe il solo a dormire in mezzo alla strada. Secondo l’associazione “Madre Teresa”, presieduta da Giuseppe Pugliese, ci sarebbero altre persone nella zona sud del capoluogo a vivere nelle stesse condizioni del clochard della Bnl. Da giorni è proprio l’associazione “Madre Teresa” a occuparsi di Carlos, a donargli qualche genere di conforto, ma i gesti di solidarietà non sono sufficienti a risolvere un problema che chiama in causa i servizi sociali e le istituzioni preposte.

«La politica – ha dichiarato Pugliese – indaffarata per le prossime elezioni comunali non si preoccupa di Carlos e di chi come lui vive ai margini della società. È vero che i servizi sociali si sono interessati al clochard, ma il caso è da Tso obbligatorio, ciò significa che è responsabile l’Asp. Tengono tanto a una poltrona da assessore, ma nessuno migliora il posto che occupa».

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