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Vibo, piove ancora nella sala dialisi: sul "nuovo" Jazzolino solo annunci

Lo Jazzolino come la “fabbrica di San Pietro” dove tutto si trova fuorché «ambienti sicuri, confortevoli» e dignitosi per personale e pazienti.

«Ascolta. Piove...». E in Dialisi i pazienti hanno ascoltato e visto le gocce di acqua cadere nei catini. Il tutto qualche giorno fa a distanza di circa una settimana dai lavori eseguiti proprio sul tetto dell’ospedale.

Un episodio che, per l’ennesima volta, ha messo a nudo le criticità – in questo caso strutturali – dello Jazzolino, un edificio che sembra fagocitare le risorse finanziarie (qualora vengano spese per interventi sul nosocomio) senza lasciarne traccia. E così il tempo passa ma i problemi restano e col trascorrere degli anni sono sempre più i nodi che arrivano al pettine.

A luglio del 2020 era l’allora commissario dell’Asp Giuseppe Giuliano ad annunciare alla Conferenza dei sindaci interventi sullo Jazzolino per otto milioni di euro. A Giuliano è poi subentrata Maria Bernardi la quale (ottobre 2021) parlava di lavori massicci all’ospedale civile non solo per la ristrutturazione di alcuni reparti e dell’edificio nel suo complesso ma anche per gli impianti elettrici e antincendio.

Nel frattempo l’allora commissaria disponeva la chiusura della sala operatoria di Ginecologia per criticità rilevate negli impianti elettrici e di climatizzazione. Come poi accaduto per Dialisi anche per la sala operatoria i lavori erano stati conclusi da non molto tempo. Fatto sta che a oggi è ancora chiusa anche se gli interventi per il ripristino della messa in sicurezza sarebbero quasi ultimati. Insomma lo Jazzolino come la “fabbrica di San Pietro” dove tutto si trova fuorché «ambienti sicuri, confortevoli» e dignitosi per personale e pazienti. Nel frattempo alla guida dell’Azienda sanitaria è ritornato Giuseppe Giuliano e alla luce delle condizioni in cui, in generale, l’ospedale versa si ripropongono i problemi di sempre.

Il tutto mentre si insegue la chimera del nuovo ospedale perché la fabula della sanità vibonese – in cui errori e responsabilità ai vari livelli si intrecciano – ha anche questo capitolo, più caratterizzato da problemi, difficoltà, indagini, sequestri e tavoli operativi o tecnici, che di lavori realmente compiuti.

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