Campo rom verso lo sgombero: ma con un percorso graduale, programmato che va studiato nei minimi dettagli e che, soprattutto, deve vedere il coinvolgimento di tutte le parti sociali: enti, istituzioni, Chiesa, scuola, terzo settore. Una rete che dovrà prendere in carico le persone che vivono nell’insediamento di Scordovillo, in un’area che è limitrofa all’ospedale, alla sede del commissariato, ad alcune scuole ed anche a diversi quartieri cittadini. Un insediamento che è una bomba sociale oltre che ecologica dove vivono circa seicento persone in condizioni di grave precarietà: la favela, emblema di una vergogna senza fine, per cui, sembra giunta la fine. I tavoli operativi si stanno susseguendo e, a dare una mano concreta alle istituzioni locali e regionali, c’è anche l’Associazione “21 luglio onlus” di Roma con il presidente Carlo Stasolla e la coordinatrice Agnese Vannozzi che ieri mattina hanno incontrato i cittadini rom di Scordovillo. «Abbiamo riscontrato molta sfiducia nei confronti delle istituzioni da parte della popolazione rom – ha sottolineato Stasolla –. C’è un senso profondo di frustrazione e abbandono da parte di molti residenti nella baraccopoli. Allora, in primis, bisogna ricucire il rapporto con istituzioni e associazioni, la sfida è questa. Il campo si supera solo se c’è la volontà di tutti, se si ci confronta alla pari». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro