Nelle scorse settimane, da queste colonne, ci eravamo occupati del Museo Numismatico Provinciale e di come fosse impossibile accedervi con una disabilità motoria. Il problema descritto allora riguardava il montascale mai sostituito da parte dell’amministrazione provinciale. Oggi torniamo ad occuparci del museo numismatico che contiene la più importante collezione di monete antiche del Sud Italia perché quel problema di inaccessibilità è risolto alla base: il museo, dal 1° gennaio scorso, è chiuso. È l’effetto della profonda crisi finanziaria che attanaglia le casse della Provincia di Catanzaro e che ha impedito, almeno per ora, di dare continuità all’attività del museo. Negli ultimi sei anni, il March era stato gestito da 4Culture srls, società che si occupa anche della gestione del Complesso monumentale del San Giovanni: l’azienda aveva vinto un bando regionale in seguito al quale aveva potuto stipulare una convenzione con l’Ente provinciale che era praticamente a “impatto zero” per i conti pubblici. Appannaggio della Provincia rimanevano solo i costi per le utenze e per la manutenzione straordinaria. Quella convenzione è scaduta alla fine del 2021 e ora la Provincia dovrà trovare una soluzione perché il museo possa riaprire. Certamente, le condizioni economiche vantaggiose derivanti dalla convenzione “mediata” dal bando regionale non possono ripetersi, ecco perché la crisi finanziaria dell’Ente rallenta la strada per la riapertura. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro