Catanzaro, Crotone, Vibo

Sabato 23 Novembre 2024

Cutro, le nuove leve del clan cutrese-emiliano: 9 a giudizio e 24 in abbreviato

In nove sono stati rinviati a giudizio; altri 24 imputati hanno optato per il rito abbreviato; 14 a loro volta hanno scelto di patteggiare la pena. Ieri è terminata così l’udienza preliminare del procedimento a carico di 47 persone scaturito dall’inchiesta “Perseverance” coordinata dalla Procura antimafia di Bologna. L’operazione, scattata il 12 marzo 2021 con l’esecuzione di 10 arresti, colpì quella che la Dda felsinea definì le nuove leve, ma anche alcune “vecchie conoscenze”, della cosca Grande Aracri di Cutro trapiantata in Emilia, che negli ultimi anni avrebbe dettato legge tra le province di Reggio Emilia, Modena, Piacenza e Parma. Il gup del Tribunale felsineo, Claudio Paris, ha mandato ieri a processo: Pietro Arabia, Gaetano Calabretta, Stefano Carani, Francesco Curcio, Cesare Muto, Giorgio Pascucci, Salvatore Procopio (43 anni), Antonio Silipo e Giuseppe Silipo. Per loro il dibattimento inizierà il 6 maggio davanti al Tribunale di Reggio Emilia. Tra coloro che hanno deciso per il rito abbreviato (che in caso di condanna prevede lo sconto di un terzo della pena), figurano tra gli altri, i fratelli Nicolino Sarcone, Carmine Sarcone, Giuseppe Sarcone Grande e Giuseppina Sarcone. Mentre la condanna concordata tra accusa e difesa è stata scelta, ad esempio, dal collaboratore di giustizia, Giuseppe Giglio, e poi da Salvatore Muto e Antonio Florovito. Gli accusati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di valori mediante l'attribuzione fittizia della titolarità o disponibilità di beni o denaro per impedirne l'aggressione da parte dello Stato e riciclaggio mediante la complicità di privati e pubblici ufficiali. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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