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Pizzo, l’ascensore dello sperpero. Costato 3 milioni e mai collaudato

L’infrastruttura avrebbe dovuto collegare il centro alla Marina

L’ascensore che avrebbe dovuto collegare il centro di Pizzo alla Marina torna a far parlare di sé. La commissione straordinaria, infatti, non è rimasta indifferente davanti a un’opera emblema dello spreco. Così, al fine di scongiurare che resti una cattedrale nel deserto, i commissari Reppucci, Di Martino e Corvo, si sono interfacciati con gli organismi di pertinenza – in primis con l’Ufficio speciale Trasporti a impianti fissi (Ustif) che fa capo al ministero dei Trasporti – riuscendo quanto meno a far intravedere qualche possibilità di ripresa. Forse potrebbe essere l’ultima chance perché poi, alla luce delle ultime normative, il recupero dell’ascensore potrebbe non essere più valutabile. Dunque l’obiettivo è mettere in funzione una infrastruttura efficiente e rispondente ai requisiti di legge. Per rendere fruibile l’ascensore, a seguito di un sopralluogo dei tecnici, il preventivo prevedrebbe una spesa di circa 250mila euro più Iva. Somma a cui vanno ad aggiungersi altri 700mila euro per le opere complementari e di supporto delle aree interessate dall’intervento, inserito dai commissari (assieme alle opere complementari) nei Cis.

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