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Mercoledì 27 Novembre 2024

'Ndrangheta, le mani dei clan sulla rete ferroviaria. In due si costituiscono

Ferrovia ripristinata

Si sono costituiti due dei 15 destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita dalla guardia di Finanza di Varese e di Milano nell’ambito dell’inchiesta della Dda milanese che ha ipotizzato, tra l'altro, presunte infiltrazioni delle cosche nei lavori sulla rete ferroviaria. I due, che tre giorni fa mancavano all’appello, sono Maurizio Aloisio, 43 anni e Francesco Aloisio, amministratori di fatto di alcune società, in gran parte fallite, al centro dell’indagine del pm Bruna Albertini e finiti in cella assieme ad altre 9 persone, tra cui altri due loro fratelli Alfonso e Antonio e Aloisio. Per ulteriori 4 sono stati disposti i domiciliari. Le accuse a vario titolo sono associazione a delinquere finalizzata alle fatture false, bancarotta e somministrazione illecita di manodopera e per alcuni anche l’aggravante di aver così agevolato l’attività della criminalità organizzata. Secondo il quadro emerso dagli atti, Rfi, che è parte offesa, avrebbe commissionato lavori di manutenzione a grandi aziende, come Gcf del Gruppo Rossi e la Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie. Queste a loro volta avrebbero fatto ricorso, con la formula del «distacco della manodopera» ad altre società riconducibili alle famiglie Aloisio e Giardina le quali, per la procura, sarebbero legate alle cosche Nicoscia-Arena di Isola di Capo Rizzuto.

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