Tempo scaduto per la pazienza dei 15 dipendenti del depuratore di Alli Scarl che da settembre scorso vivono in una condizione di precarietà e incertezza lavorativa. Dopo una serie di risposte mancate da parte delle istituzioni, ieri l’assemblea dei lavoratori e i rappresentanti sindacali di Fp Cgil (Bruno Talarico), Fit Cisl (Gianluca Campolongo), Uil Trasporti (Benedetto Cassala) hanno indetto un sit-in all’ingresso dell’impianto di Alli, a Catanzaro.
Dalla prima mattinata di martedì, infatti, i lavoratori che da settembre sono in Cassa d’integrazione e che rischiano il licenziamento rivendicheranno il diritto all’occupazione all’entrata del loro luogo di lavoro. Un gesto simbolico, dettato dalla rabbia e dalla volontà di sbloccare una situazione che ormai si protrae da troppo tempo.
L’obiettivo di sindacati e dipendenti è di richiamare alle responsabilità di Regione Calabria, Ato, azienda e Comune di Catanzaro. Dunque, mirino puntato sia ai tecnici che alla politica.
Dopo mesi di attesa e melina, è arrivato il momento di ricevere risposte. Perché in mezzo c’è il destino e il futuro di uomini, donne e famiglie che non possono permettersi l’instabilità lavorativa.
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