Ennesima fumata nera e anche un “coup de théâtre” nella procedura di assegnazione degli specchi d’acqua del porto. Sfuma infatti ancora una volta la possibilità di procedere con l’installazione dei nuovi pontili galleggianti e la riapertura della struttura alle attività da diporto, con la dichiarazione di gara deserta per l’ennesima procedura attivata dal Comune a novembre scorso al fine di riuscire ad affidare in concessione biennale le aree demaniali marittime attualmente occupate dai pontili sotto sequestro che rendono inutilizzabili gli specchi d’acqua. Si tratta di quelle strutture galleggianti installate all’epoca dalla Navylos srl e ritenute dalla Procura prive di collaudo. Da qui il sequestro penale che ha ovviamente comportato lo stop della loro fruibilità. Il colpo di scena arriva proprio dall’unico concorrente, l’associazione temporanea di imprese (Ati) “Nettuno Bay Rup” composta da Nettuno srl e South Bay srls. Nettuno srl, come viene spiegato nella determinazione dirigenziale con la quale si approvano i verbali di gara, altro non è che la nuova denominazione proprio della Navylos che ha tentato dunque di rimettersi in gioco e di tornare a gestire gli specchi d’acqua. Esaminando la documentazione amministrativa, il rup ha preso atto della dichiarazione del legale rappresentante della società Nettuno sul possesso dei requisiti di carattere tecnico-organizzativo richiesti, relativi all’aver gestito negli ultimi cinque anni moli, pontili e ormeggi a uso diporto, - cosa che la Navylos ha effettivamente fatto a partire dal 2016 - constatando l’avvenuta trasformazione della denominazione sociale.
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