Il day after dello spaventoso incendio che giovedì pomeriggio ha completamente distrutto il lido Vsc (ex Vip) di Isca marina è attraversato dall’amarezza di chi in quello stabilimento balneare aveva riposto le aspettative del suo futuro. Da circa tre anni, lo stabilimento balneare devastato dal rogo dell’altro giorno, era gestito da cinque ragazzi di Badolato, desiderosi di mettersi in gioco per crearsi un’occupazione, investendo sul turismo. Oggi per quei cinque giovani, la realtà ha la forma dello scheletro annerito della struttura balneare. È solo questo ciò che rimane del lido, realizzato in legno lamellare. Nulla di più hanno potuto fare i Vigili del fuoco che sono intervenuti in forze a Isca. Le quindici unità dei Vigili del fuoco, sono stati impegnati per ore ed ore a domare le fiamme nere e dense che hanno avvolto lo stabilimento balneare, sprigionando una colonna di fumo nero visibile dalla Statale 106.
«Non mi ero mai trovato dinanzi a una situazione del genere – ha commentato Giuseppe Lentini, uno dei giovani gestori del Vsc – ho avuto la sensazione che mi mancasse la terra sotto piedi. Assieme al lido, sono andati in fumo tre anni di sacrifici. Non ho parole per esprimere la rabbia e il dispiacere. Non saprei cosa dire se non che, assieme ad alcuni amici, stavamo cercando di crearci un futuro». «Ci abbiamo creduto in questo progetto – ha aggiunto Lentini – ci siamo rimboccati le maniche e in questi tre anni non ci siamo risparmiati. La prossima estate avremmo dovuto raccogliere i frutti di questi tre anni in cui abbiamo investito tempo ed energie».
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