Soveria Mannelli, chiuso il punto vaccinale in ospedale. Genitori e figli costretti a spostarsi
Prima si spostava un solo medico per una volta alla settimana con la sua valigetta piena di vaccini, mentre ora sono costrette a spostarsi centinaia di persone per ottemperare a quello che non è semplicemente un loro diritto ma addirittura un obbligo. Si sta parlando delle vaccinazioni destinate in particolare ai bambini da 0 a 6 anni, ma che prevedono poi richiami periodici fino ai 18 anni. Vaccinazioni senza le quali, con le nuove normative, non è possibile neppure iscrivere i propri figli alla Scuola dell’infanzia, a quella primaria e via via fino al primo biennio delle scuole superiori. Insomma, quella di eliminare di fatto il punto vaccinale, che funzionava presso gli ambulatori dell’ospedale di Soveria Mannelli come sede periferica di Lamezia Terme, si può definire una scelta irrazionale, che penalizza ulteriormente la comunità locale dell’area interna del Reventino-Savuto che ha già tanti problemi da affrontare quotidianamente per la carenza sempre più marcata di infrastrutture e servizi. Eppure, fino a qualche anno fa, il punto vaccinale era aperto regolarmente tutti i venerdì del mese, dalle ore 9 alle 12, come risulta ancora sulle pagine web del Servizio prevenzione dell’Asp di Catanzaro, diretto dal dottor Giuseppe Caparello. Poi è stato ridotto a due venerdì al mese, che erano ancora sufficienti, tenendo conto del fenomeno del calo delle nascite che a tutt’oggi investe le aree interne, e infine addirittura a un solo venerdì al mese, il che comportava un sovraffollamento di genitori e bambini che, forse, in periodo di covid, non era più possibile sostenere. Fatto sta che ora le famiglie devono portare i loro bambini presso l’ex ospedale di Lamezia Terme. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro