La decisione del Comune di rimodulare il Piano di riequilibrio inevitabilmente pone anche una questione legata alle spese già sostenute. L’Ente, infatti, aveva deciso di impugnare la bocciatura dello strumento finanziario, approvato dal Consiglio comunale nell’agosto 2019 e ripetutamente rimodulato sulla base delle richieste della magistratura contabile.
Modifiche sostanzialmente inutili visto che a distanza di quasi due anni, la Corte dei Conti lo aveva sonoramente bocciato, ritenendolo “inattendibile”, considerato che l’Ente «ha migliorato reiteratamente con artifici contabili i risultati di amministrazione per tutto il periodo precedente all’approvazione del Piano di riequilibrio». Anche dopo l’approvazione del Piano di riequilibrio, si è registrata «un’attività di riscossione insufficiente e dalla quasi totale assenza della riscossione delle entrate proprie, Tarsu, Tari, Tares».
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