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Focolaio Covid al San Giovanni di Dio di Crotone, l'sos dei medici: "Situazione critica"

Negli ultimi tre giorni sono stati registrati almeno diciotto casi. Coinvolto in particolare il reparto di Geriatria, ma anche quelli di Medicina, Nefrologia e Medicina d’urgenza

Un focolaio Covid-19 sarebbe emerso tra alcuni reparti dell’ospedale «San Giovanni di Dio» di Crotone, dove negli ultimi tre giorni sono stati registrati almeno diciotto casi, coinvolgendo in particolare il reparto di Geriatria, ma anche quelli di Medicina, Nefrologia e Medicina d’urgenza. In questo meccanismo, si inserisce anche l’alto numero di ricoveri nel reparto destinato ai pazienti Covid, mentre il personale medico è decimato dai contagi e dall’isolamento a causa di contatti con positivi.

La situazione di grande difficoltà è stata evidenziata da alcuni medici del nosocomio che hanno sollecitato l’intervento del management aziendale per effettuare il tracciamento attraverso tamponi molecolari. Una ipotesi che però, al momento, secondo quanto riferito, non sarebbe stato ancora attuato. Particolarmente critica la situazione in Geriatria, situata al quarto piano dell’ospedale in locali non sufficienti.

I pazienti, secondo quanto sostenuto dal personale sanitario, sono sempre oltre il numero possibile, con stanze piccole che ospitano anche sei posti letto ma con spazi destinati a quattro pazienti. A questo si aggiungono bagni fatiscenti, poco spazio per il personale sanitario e la totale assenza dei bagni dedicati al personale, costretto a utilizzare le strutture posizionate al sesto piano. «Condizioni - evidenzia il personale che opera in ospedale - che costituiscono un terreno particolarmente favorevole, soprattutto se a questo non si pone un argine bloccando i ricoveri e tracciando il personale». Manca, inoltre, la codificazione di un piano che contenga le linee guida aziendali per la gestione di casi simili, per cui tutto rimane alle determinazioni del singolo medico di turno.

Intanto, il commissario dell'Asp ha precisato che "la situazione è sotto controllo e che la positività del personale medico e sanitario, che non si è verificata contestualmente, non ha provocato nessuna interruzione dell'attività nei reparti ospedalieri. Sono state subito adottate, man mano che venivano rilevati i casi, tutte le misure idonee".

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