Tre condanne definitive; un’assoluzione; e un nuovo giudizio d’appello per otto imputati. Così ha deciso la Cassazione nel procedimento a carico di 12 persone, scaturito dall’inchiesta diretta dalla Dda di Catanzaro, “Fructorum”, su una presunta “gang” di spacciatori che, tra il 2014 e 2018, si sarebbe rifornita di cocaina, eroina e marijuana dal Reggino e Catanzaro Lido. La Suprema Corte ha rigettato i ricorsi di Pasquale Torromino (dovrà scontare 8 anni, 11 mesi e 10 giorni di carcere) e Francesco Martino (7 anni). Mentre l’istanza avanzata da Alexandro Laratta (condannato a 1 anno e 4 mesi) è stata dichiarata inammissibile dagli ermellini. Invece, è stato scagionato «per non aver commesso il fatto» Giuseppe Feroleto (la Corte d’Appello aveva comminato 2 anni e 4 mesi di detenzione). Infine, per gli altri otto accusati i giudici di ultima istanza hanno disposto un nuovo processo di secondo grado ma solo per rideterminare le pene. Tra questi figurano: Ferdinando La Forgia (per il quale è caduta la contestazione di narcotraffico), Francesco Ruggiero e Ferdinando Marchio, oltre a Pantaleone Laratta, Antonio Gaetano, Gaetano Manica, Luigi Marino e Fabio Marino (per tutti loro è venuta meno l’aggravante di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti). Con l’operazione scattata il 15 maggio del 2018 e l’esecuzione di 20 arresti, i carabinieri della Compagnia di Crotone si dissero convinti di aver disarticolato un gruppo criminale specializzato nel traffico, detenzione e spaccio di stupefacenti.
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