Nino di Bella, sindacalista Cisal ed ex vicesindaco di Dinami, smorza le sterili polemiche sviluppatesi in riferimento alla nomina del nuovo medico di medicina generale dopo le contestuali dimissioni degli unici due sanitari di famiglia del paese. È stato, di Bella, tra i più attivi nell’impegno per il disbrigo della pratica, recandosi personalmente più volte sia presso il distretto Unico che presso quello di Serra. Sino a stamattina, quando, parlando con la dirigenza nella città della Certosa, ha avuto la certezza che i numeri ci sono. Esclusa l’età pediatrica ammontano infatti a 5501 i residenti dell’ambito (comprendente anche i comuni di Acquaro, Dasà e Arena). Una certezza già certificata dal distretto, che stamattina stessa ha protocollato e mandato richiesta di parere favorevole, insieme ad altre zone carenti per il territorio provinciale, al Comitato consultivo, che si riunisce a mezzogiorno proprio per discutere e deliberare sull’argomento. L’appello che fa ora di Bella è al responsabile del distretto unico di certificare entro il primo aprile (l’altra data utile sarebbe il primo settembre) la zona carente dell’ambito in cui ricade il comune di Dinami e procedere con l’avvio del lungo iter atteso che, per sommi capi, dopo questo primo step prevede la determinazione di una graduatoria e la successiva nomina dell’avente diritto. Stando all’esperienza per simili casi verificatisi nel recente passato (uno dei quali, avviato ad Acquaro ad agosto scorso, è ancora in corso, sebbene in fase di quasi conclusiva definizione), i tempi possono andare anche a un anno e oltre. Potrebbero magari essere anche accorciati ma finora è stato così. Nel frattempo di Bella ci tiene a evidenziare che, essendoci i numeri, ed essendo la situazione venutasi a verificare particolarmente delicata, ci sono le condizioni per l’imminente nomina di un supplente per sei mesi, eventualmente rinnovabili per altri sei. Una situazione, come si diceva, delicata, in quanto, come specificato, i tempi sono lunghi, il comune e le frazioni distano almeno 10/12 chilometri dal centro più vicino dell’ambito, le strade sono malmesse, non ci sono mezzi di trasporto pubblici, la popolazione è anziana e con patologie anche serie e i tre medici attualmente in servizio nell’ambito non potrebbero coprire l’intera richiesta dei pazienti dinamesi. Pertanto, a meno che non si voglia girovagare alla ricerca di un sanitario per chilometri o starne mesi senza, il sostituto è necessario e auspicabile. Secondo quanto sarebbe stato riferito al sindacalista la procedura prevede la chiamata diretta dei medici residenti nell’ambito (ce ne sono 5 e due avrebbero già declinato), e, qualora questi rifiutassero tutti, il ricorso alla graduatoria regionale. Il primo medico che accetta può subito mettersi all’opera. «Questi, dati e procedure alla mano, - sottolinea Nino di Bella - i fatti concreti. Non è propaganda politica - prosegue - né fanta medicina. Ma i fatti. Tutte il resto che viene chiacchierato - conclude - è solo fumo negli occhi, che il vento, in quanto tale, spazza via».