Riparte l’iter per la bonifica dell’area dell’ex stabilimento “Kroton Gres Industrie Ceramiche srl”- ex “Sasol”, ricompresa nel Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara.
A quasi un anno dalla bocciatura dell’analisi di rischio presentata dalla curatela fallimentare della “Sasol Italy spa”, il ministero della Transizione ecologica ha convocato una riunione tecnica per oggi al fine di esaminare due documentazioni: da un lato ci sono i «risultati analitici della campagna di indagine condotta nel periodo 7-9 settembre 2021» che sono stati trasmessi dalla società al Mite; dall’altro la «nuova bozza dell’analisi di rischio» dei terreni «con i risultati delle indagini integrative svolte», comunicate il 3 dicembre scorso dalla “Sasol” al dicastero di via Cristoforo Colombo, a Roma.
In videocollegamento, si ritroveranno ministero, Arpacal, Ispra ed ex “Sasol”. A maggio 2021, come si ricorderà, la conferenza dei servizi aveva messo uno stop all’analisi di rischi alla luce dei pareri espressi dall’Agenzia regionale per tutela dell’ambiente e dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. I due enti pubblici, infatti, avevano sollevato una serie di osservazioni sullo stato di contaminazione delle acque di falda della zona da mettere in sicurezza, oltre che sui pericoli che sussistono per l'uomo e per l'ambiente. Da qui la necessità di redigere una nuova analisi di rischio, propedeutica ai lavori di bonifica. Oggi, la zona che in passato ha ospitato l’ex stabilimento “Sasol Italy” (adiacente all’ex area industriale) si estende per 13,438 ettari in seguito all’acquisizione dei terreni limitrofi avvenuta nel 2005, tra i quali rientra pure una superficie di proprietà di “Eni Rewind” (ex “Syndial”, società del Gruppo Eni).
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