Tre interdittive antimafia nei confronti di altrettante imprese funebri. Un’ulteriore interdittiva per i titolari di un supermercato. I provvedimenti della Prefettura di Catanzaro nei confronti di quattro attività lametine sono richiamati in alcune ordinanze emanate dal Comune nei giorni scorsi. Per quanto riguarda le pompe funebri, settore già in passato al centro dell’inchiesta giudiziaria “Quinta bolgia”, il Comune ha proceduto, sulla scorta delle comunicazioni notificate dall’Ufficio territoriale del governo, a revocare le certificazioni, con conseguente cessazione dell'attività di impresa, alla società “O.F.&.S.D.P.R.” SRL, a G.P.L.F. in qualità di amministratore unico della “L.P.P.SRL”, a S. A. in qualità di amministratore unico della Società “C.S.F.S.P.” SRL. Il quarto provvedimento invece revoca un’ordinanza dirigenziale e ne conferma un’altra precedente con cui era stata già disposta la perdita di efficacia delle Scia (segnalazione certificata di inizio attività) in capo a C.F., amministratore unico della Società “E. D. S.R.L.”. In sostanza dalla nuova ordinanza emerge che la società è stata destinataria di un’interdittiva della Prefettura sulla base della quale il Comune era intervenuto lo scorso 30 dicembre. L’ordinanza comunale era però in un primo momento stata sospesa con decreto del presidente del Tar Calabria, anche se poi lo stesso Tribunale amministrativo regionale ha respinto l’istanza del ricorrente. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro