L’impatto della crisi economica e il caro prezzi si sta abbattendo come una scure sulle categorie deboli. Solo per i rifornimenti di carburante – in base ai dati del Codacons – una famiglia spende oggi 380 euro in più all’anno. Anche Assoutenti denuncia i pericoli per l’intero sistema economico. Di gravi disagi parla Antonello Murone, responsabile del Banco alimentare della provincia. «Non riusciamo più a reperire la pasta dalle aziende che la producono – spiega – perché i costi di energia elettrica sono insostenibili. Le grosse ditte preferiscono pagare la penale piuttosto che avviare la lavorazione». E così il prossimo venerdì, 18 marzo, data in cui l’associazione consegnerà i pacchi-viveri, i bisognosi del territorio non riceveranno pasta. «È in crisi l’intera filiera – prosegue Murone –. Le ripercussioni si faranno certamente sentire e a pagarne le conseguenze come sempre sarà la fascia debole». Ironia della sorte fino a novembre scorso «nei pacchi in distribuzione c’era prevalentemente pasta – conclude il responsabile del Banco alimentare – e le famiglie si lamentavano. Oggi invece che la richiesta è in aumento, il prodotto non è disponibile». L’esplosione dei costi energetici sta letteralmente collassando il mercato. I prezzi salgono e gli stipendi e le pensioni restano sempre gli stessi. «Negli ultimi anni la popolazione anziana – spiega Maria Grazia Sanna – è aumentata ed ha attutito l’impatto della crisi sui figli. Ora però anche loro si stanno impoverendo e quando necessitano di assistenza le finanze familiari sono messe a dura prova». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro