Catanzaro, Crotone, Vibo

Domenica 24 Novembre 2024

Vibo, sanità e giustizia a rotoli: la politica tace

Camillo Falvo

Il futuro è lì, dietro l’angolo. Giusto un passo per entrarci, ma non nel Vibonese. Dove non c’è passo in avanti compiuto a cui non continuino a seguire due passi indietro o dove al massimo l’alternativa è l’immobilismo. Perché è il sistema a essersi sgretolato. Il sistema di cui si ascolta, ma del quale il più delle volte si tace. E non c’è futuro, senza consapevolezza dei propri doveri e diritti. Non c’è futuro, a queste latitudini, senza lotta alla ’ndrangheta che tutto adombra. E non ci può essere lotta alla ’ndrangheta senza un sistema che funzioni. Il sistema che è Stato, il sistema che è sanità, lavoro, giustizia. Una macchina senza più nessuno al volante, che si affida al sacrificio e alla buona volontà dei pochi. Che si affida alla sorte. Così nel sistema sanità, che nel Vibonese continua a essere il cassetto delle promesse da tirar fuori in campagna elettorale. Un ospedale, ormai al collasso, sempre più fatiscente dove mancano medici, infermieri e tecnici e «il rischio che chiuda» è dietro l’angolo. L’hanno messo nero su bianco questo i sanitari che hanno scritto al commissario dell’Asp, ricordando che a causa dell’assenza di personale il pericolo è che presto «non si riescano a gestire neanche le emergenze». E così nel sistema giustizia, dove l’organico è sempre più ridotto all’osso. Un percorso a doppia corsia, dove vanno avanti le indagini e dove rischiano di arenarsi i processi. Che fosse «necessaria un’attenzione particolare» lo aveva detto con chiarezza nei giorni scorsi il procuratore Camillo Falvo. Un monito, nella consapevolezza che il territorio di Vibo sia tra quelli a più alta densità mafiosa. Quale il problema, anche in questo caso? La struttura degli organici e la carenza di personale. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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