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Omicidio De Masi, svolta nelle indagini. Sotto inchiesta un imprenditore edile

Il fatto di sangue è avvenuto la sera di Capodanno a Soriano all’interno di una barberia in via Garibaldi. Perquisita l’abitazione dell’indagato e sequestrata la sua auto

La svolta è arrivata nel momento in cui sembrava che le indagini sull’omicidio di Giuseppe De Masi, 39 anni – ucciso nel salone del barbiere a Soriano la sera del 31 dicembre scorso – avessero segnato il passo. Per il delitto, infatti, è indagato un quarantenne del luogo. Si tratta di un piccolo imprenditore edile il quale – secondo i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno che conducono le indagini con il coordinamento della Procura di Vibo – sarebbe l’esecutore materiale dell’omicidio.
Nella giornata di ieri i militari – sotto il comando del capitano Francesco Conigliaro, a capo della Compagnia di Serra – hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dell’indagato e sequestrato una autovettura. Nel corso delle operazioni si è anche reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco per l'apertura di una cassaforte il cui contenuto è ora al vaglio degli investigatori.

Al momento non è chiaro il motivo per il quale l'indagato la sera di Capodanno avrebbe sparato contro Giuseppe De Masi, l'assassinio del quale già nell'immediatezza del grave fatto di sangue non era stato inquadrato dagli inquirenti - i quali in quelle fasi non escludevano comunque alcun altra pista - in un contesto legato alle dinamiche criminali che interessano le Preserre vibonesi. La vittima, infatti, pur essendo stata in passato coinvolta in due inchieste antidroga della Dda era stato assolto in entrambi i casi con formula piena e da un decennio a questa parte non aveva più avuto rapporti con elementi legati alla criminalità organizzata.

Resta, quindi, da capire quale sia stato il motivo scatenante del gravissimo gesto che ha profondamente scosso la comunità di Soriano la quale si apprestava a festeggiare l'arrivo del nuovo anno.

Di certo l'omicidio è stato compiuto in modo plateale e con modalità tipicamente mafiose. L'assassino, infatti, a volto scoperto ha fatto irruzione nella barberia, ubicata nel centro storico della cittadina, premendo ripetutamente il dito sul grilletto di un revolver e non lasciando al 39enne, colto di sorpresa, alcun margine per una eventuale reazione o per la fuga. Dei proiettili sparati da distanza ravvicinata, tre raggiunsero Giuseppe De Masi al capo e al torace. In particolare come emerso dall'autopsia - effettuata dal medico legale Isabella Aquila, dell'Istituto di Medicina legale dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, dopo il conferimento dell'incarico da parte del procuratore di Vibo Camillo Falvo - una delle pallottole provocò lesioni interne gravissime tanto da causare un'emorragia massiva e la morte dell'imprenditore, titolare di una ditta di movimento terra e di un autolavaggio.

Dalla sera dell'omicidio le indagini - alle quali danno un fattivo contributo anche i carabinieri della Stazione di Soriano - non si sono mai fermate. Anzi, seppur sotto traccia, sono andate avanti riuscendo a chiudere il cerchio sul presunto responsabile il cui nome è finito nel registro degli indagati.

 

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