Il “sistema Vibo”. Una delle rare volte in cui il modello è positivo tanto che potrebbe letteralmente cambiare le condizioni del mare, di quello calabrese.
Ancora il piano è nella prima fase, ma le operazioni procedono a ritmo serrato nonostante le difficoltà. Prima fra tutte la necessità di smaltire le circa 22mila tonnellate di fanghi presenti negli impianti (48) dei 38 comuni censiti da Nicotera a Tortora. La Regione, proprio nei giorni scorsi, si è determinata disponendo la gestione dei fanghi prodotti dal trattamento dei reflui urbani. In pratica il presidente Roberto Occhiuto ha ordinato che sia la Regione a provvedere allo smaltimento e trattamento della grande quantità di fanghi che ingolfano gli impianti da Nicotera a Tortora prevedendo il recupero degli oneri a carico dei comuni interessati.
Una prassi finora poco seguita in Calabria ma che, in questo caso, dimostra la determinazione di Occhiuto nell’affrontare e voler risolvere un atavico problema. Azioni che rientrano nella sorta di patto d’acciaio tra il procuratore di Vibo Camillo Falvo e il prof. Silvio Greco, dirigente della Stazione zoologica “Anton Dohrn” (sede di Amendolara) finalizzato a dichiarare guerra all’inquinamento marino e, in particolare, agli inquinatori seriali, che ha dato vita a una fitta rete di sinergie.
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