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L’elenco dei quartieri senza fogna a Catanzaro: servirebbero 40 milioni di euro

I dati contenuti in un’informativa del settore Gestione del Territorio

Liquami che finiscono nella campagne, nel letto del fiume Corace o in quello del torrente Fiumarella oppure in canali di scolo che corrono paralleli alle strade della città. Per interi quartieri di Catanzaro è questa la realtà del sistema fognario. Lungo è l'elenco delle vie non raggiunte dalle condotte comunali o dotate di reti assolutamente insufficienti, vecchie e degradate. Secondo una recente informativa firmata dal dirigente del settore Gestione del territorio del Comune di Catanzaro Giovanni Laganà per mettere mano al sistema fognario cittadino servirebbero almeno 37 milioni di euro. I 900mila euro stanziati solo pochi mesi dall'amministrazione comunale appaiono come una goccia nel mare, del tutto insufficienti ad arginare il disastro ambientale che si compie ogni giorno in buona parte del capoluogo calabrese.
La relazione degli uffici di palazzo De Nobili traccia una fotografia della drammatica situazione attuale. Partendo dalla zona sud non esiste rete fognaria comunale nel quartiere Barone, in via Alto Adige le acque nere sarebbero convogliate in terreni privati con le conseguenze per la salute pubblica facilmente immaginabili. In via Bellino invece le acque nere finiscono in un canale di raccolta delle acque meteoriche che corre parallelo alla Statale 106. L'elenco prosegue con l'accampamento nomadi di via Lucrezia della Valle, le case di contrada Guglia, via Sicilia, poi si sale nel quartiere Sala in via Marincola Pistoia, più su i quartieri Samà e Fondachello. E ancora via Colosimo e via Carlo V, zona Petrosa. Poi il rione Siano con via Ferdinandea, via della Lacinia, i quartieri Cava, Santo Janni. E infine Janò, Piterà e Sant'Elia. Su tutte queste aree della città i tecnici comunali hanno ricevuto segnalazioni ed effettuato sopralluoghi ma non esiste allo stato neanche uno studio preliminare sugli interventi da fare e sui possibili costi da sostenere. Su altre zone della città invece l'ufficio Gestione del Territorio ha un quadro più dettagliato su come intervenire.

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