Il prossimo 6 aprile rischia di diventare una data fondamentale per il futuro dell’amministrazione provinciale di Catanzaro. Quel giorno infatti si terrà la camera di consiglio del Tar per esaminare i ricorsi presentati dalle banche Bnl e Intesa San Paolo. I due istituti hanno infatti impugnato davanti alla giustizia amministrativa la delibera con cui il Consiglio provinciale ha annullato in autotutela i contratti di “swap” firmati nel 2007.
L’amministrazione provinciale sarà rappresentata, con una spesa di 75mila euro, da uno studio legale esterno che «che possiede i requisiti di professionalità e di esperienza acquisita in materia di assistenza nei contenziosi riguardanti il collocamento di strumenti finanziari sia semplici che strutturati, con particolare riferimento al settore dei derivati finanziari». L’incarico è stato affidato allo studio legale Giovannelli, Masi Cecconi & Associati, con sede in Firenze, lo stesso a cui nel 2021 il presidente Sergio Abramo ha chiesto di valutare le operazioni di swap sottoscritte nel 2007. Proprio su suggerimento del predetto Studio Legale l’ente ha affidato alla società di consulenza Finance Active il compito di valutare la compatibilità con la disciplina vigente al momento della sottoscrizione delle operazioni derivate. La relazione della società, trasmessa il 18 gennaio scorso, aveva fatto emergere la necessità e l’opportunità di rimuovere, annullare o revocare in autotutela i contratti sottoscritti nel 2007. La stessa società svolgerà un ruolo importante anche nella battaglia legale davanti al Tribunale amministrativo regionale.
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