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Illeciti al porto di Catanzaro, chiuse le indagini

La Procura ricostruisce la gestione dei pontili dal 2016 fino ai giorni nostri, 8 gli indagati

Cinque anni di presunti illeciti sono stati ricostruiti dalla Procura di Catanzaro che ha chiuso le indagini sulla gestione dei pontili mobili nel porto di Catanzaro. Gli inquirenti hanno ricostruito tutte le fasi della vicenda partendo dall'assegnazione del primo bando nel luglio del 2016 fino al settembre del 2021, passando per le proroghe concesse di anno in anno e il sequestro degli ormeggi perché privi di collaudo nell'estate del 2019. Sono 8 le persone indagate: l'imprenditore Raoul Mellea titolare della società Navylos; i collaudatori nominati dal Comune di Catanzaro Giuseppe De Angelis e Maurizio Benvenuto; i direttori dei lavori Matteo Andreacchio e Pierpaolo Pullano; l'allora responsabile del Settore Patrimonio del Comune Andrea Adelchi Ottaviano; l'istruttore amministrativo Marzia Milano e il funzionario dell'amministrazione comunale Vincenzo Carioti. Devono rispondere a vario titolo di turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, abuso d'ufficio, violazione del codice della navigazione e omissione di atti d'ufficio. A firmare il provvedimento sono le pm Anna Chiara Reale e Stefania Caldarelli con il visto del procuratore aggiunto Giulia Pantano e del procuratore capo Nicola Gratteri.
A far accendere i riflettori degli inquirenti sulla gestione del porto di Lido era stata una denuncia presentata dal legale rappresentante della Sud Metallica srl, produttrice dei moduli di pontili galleggianti installati nel porto di Lido. Aveva riferito agli inquirenti di non aver mai consegnato alla società concessionaria la documentazione tecnica necessaria al collaudo delle opere. Le ulteriori indagini avrebbero poi fatto emergere che i pontili senza certificazioni sarebbero stati tali da «mettere in pericolo la sicurezza pubblica» e che alcune aree sarebbero state occupate senza alcuna autorizzazione. Ipotesi che avevano trovato poi riscontro nel sequestro, operato nel luglio 2019 da polizia e Guardia Costiera, di 38 sui 40 pontili gestiti dalla Navylos srl. In contemporanea erano stati notificati 5 avvisi di garanzia.

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