Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 25 Novembre 2024

Comunali Catanzaro, la missione di Talerico: “Sarò il sindaco. Palazzo Campanella? Lascerei”

Antonello Talerico ha missione: diventare il sindaco di Catanzaro. A costo di lasciare Palazzo Campanella. «Ho deciso di candidarmi alla carica di primo cittadino a Catanzaro, per il fare il sindaco davvero. Era ed è giusto farlo perché questa Città mi ha dato tanto in termini professionali e umani, anche in un momento poco felice di tanti anni fa ho sentito l’abbraccio del capoluogo. Sì, perché è Catanzaro la città in cui ho studiato e ho creato la bellissima mia famiglia ed è qui che ho avuto la possibilità di realizzarmi professionalmente sino a diventare anche il presidente degli avvocati, carica prestigiosa che mi permette ogni giorno di dare supporto ai colleghi e anche ai giovani emergenti con la passione per la legge. Molti diffondono ipotesi di ritiro di candidature o di vittorie al primo turno. Nulla di tutto ciò è vero. Andremo al ballottaggio e vinceremo poiché la nostra proposta politica e di governo può essere l’unica vera novità rispetto ad altre proposte che ripropongono gli stessi personaggi riciclati o comunque modelli superati».

Priorità a Catanzaro

«Lo dico con chiarezza, Catanzaro viene prima. Lascerei su due piedi e senza indugio Palazzo Campanella per fare il sindaco. Lo dico oggi e lo dico prima, con un atto di trasparenza di intenti e con un atto di amore per un capoluogo oggi bistrattato da giochi di potere. A differenza di altri che per un posto al sole subappaltano la città dei tre colli ad altri capoluoghi di Provincia, la mia scesa in politica si muove solo e unicamente dal desiderio e dall’entusiasmo di contribuire a lasciare un segno significativo per le sorti economiche e sociali di Catanzaro, per poter essere un esempio buono per i miei figli e per le nuove e future generazioni, che oggi più che mai hanno bisogno di speranza e di prospettive e intendo farlo grazie all’aiuto di tanti liberi cittadini e candidati ispirati dalla purezza dei miei stessi intenti. Ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno trasferito i valori che più contano, quelli popolari e del popolo, quelli di chi ha dovuto conquistare tutto con dedizione e sacrificio. In questi anni sono stato in prima linea per difendere la città capoluogo dall’emarginazione politica in cui è incorsa (dalla Sanità, dalla ridistribuzione di risorse e progetti, dalla sua resa, etc…), per aver ceduto autorevolezza e centralità ad altri centri e personaggi oramai dominanti in Regione e, soprattutto, oggi siamo una Città senza una visione».

Un'emorragia da fermare

«La nostra Città perde abitanti, perde posti di lavoro, perde i capisaldi per la crescita e lo sviluppo economico. La sua classe politica, decimata alle ultime elezioni regionali, è sempre più accomodante e si svende per piccoli benefici personali o partitici. La Città ed i cittadini non sono più al centro della politica, ma lo sono le prebende e i giochi di potere fini a sé stessi. Quando una coalizione come quella del centrodestra che dovrebbe essere moderata, ricca di personalità e di energie rinuncia a combattere una battaglia, sposando un progetto che deriva da una spaccatura all’interno del Partito Democratico e alla sinistra storica catanzarese, vuol dire che si ha perso la bussola e l’identità per la sete di poltrone. Questo è un disegno politico perverso al quale bisogna far fronte con una forte resistenza, motivata ed orgogliosa, coinvolgendo tutto l’elettorato che non si rassegna e ambisce ad una Città nuova, moderna, attrattiva e sviluppata turisticamente ed economicamente. Tutto questo è ancora possibile.  Comprendo il senso di frustrazione di tutti coloro che esternano, anche con virulenza, la propria rabbia e malcontento, ma non è sufficiente uno sfogo, occorre desiderare il cambiamento, occorre indirizzarlo, occorrono tutti quei cittadini che sono stanchi sino al punto di aver abdicato al proprio diritto di voto. C’è una Catanzaro giovane, colta, preparata, che viene dal mondo delle professioni e dalla formazione, che non vuole essere mortificata».

Ripartire da quartieri, famiglie e aziende

«C’è tanto da fare per la nostra Città, per i suoi quartieri, per le sue famiglie, per le sue aziende. Ci sono servizi essenziali come l’acqua e la depurazione non degni di un contesto civile. Per la rete dei trasporti, oggi fortemente carente, occorre una regia unica e seria che sfrutti al meglio la novità della metropolitana di superfice. C’è un centro storico sofferente da rivitalizzare, una Marina da valorizzare, un centro direzionale a Germaneto da mettere in connessione con il resto della Regione. Occorre intervenire sui trasporti, sui parcheggi, sul verde pubblico, sulla pulizia delle strade, su una maggiore attenzione per i servizi sociali e per le disabilità. Un capitolo a parte è la sanità che, al di là delle belle dichiarazioni d’intenti, resta un nervo assai scoperto. E’ in atto un’operazione politica, nemmeno tanto nascosta, atta a cancellare la grande storia dell’Ospedale “Pugliese” e dissolverla con il chiaro intento di favorire alcune dinamiche degli ambienti universitari (che esprimono candidati sindaci) con inevitabili ritardi per i servizi ai cittadini. Non lo consentiremo ed è per questo che abbiamo costituito un comitato in difesa dei diritti dei malati composto da importanti medici dell’Ospedale Pugliese-Ciaccio, i quali hanno inteso candidarsi nelle mie liste per dare un valido contributo alla nostra Città».

Il programma sarà annunciato a breve

«Nelle prossime settimane, illustrerò i punti principali del mio programma di governo, che potranno essere integrati con i contributi che arriveranno da cittadini e associazioni. Ecco perché occorre legare e far interagire fra loro istituzioni, sindacati, associazioni di categoria e Ordini professionali, in un’azione concertata, condivisa, partecipata che permetta di riunire in questo produttivo partenariato le idee di tutti. La mia candidatura sarà sostenuta da una pluralità di liste civiche ma anche di area moderata e di centrodestra, sganciate dalle logiche che hanno contraddistinto il vecchio modo di fare politica.Ci saranno tanti giovani, molti professionisti, la gran parte già impegnati socialmente e ben noti in Città. Non mancheranno candidati con esperienze consolidate. Alla Città serve un Consiglio Comunale autorevole per cultura, competenza e per onestà, valorizzando i meriti, con trasparenza nell’azione amministrativa. Ma serve soprattutto un atto d’amore da parte di tutti, donne e uomini, che passa dalle urne, dalle mani libere, dal coraggio (non quello che conduce taluni alla scelta più comoda…) di decidere di cambiare, questa volta sul serio e, per farlo, non è sufficiente valutare solo la persona del candidato a sindaco, ma anche coloro che lo accompagnano nelle liste. Non sono dell’idea che un uomo solo al comando possa cambiare le sorti di questa Città, credo invece che solo un progetto politico che si basa sulla collegialità e pluralità sarà in grado di renderci tutti migliori e di rendere migliore la nostra Città. Catanzaro, Noi ci siamo!».

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