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Nuovo ospedale di Vibo, arriva il via libera del Ministero al quadro economico

A illustrare le novità il presidente della Conferenza del sindaci Maria Limardo

Una sanità a pezzi, dal centro all’entroterra passando per la costa. Manca praticamente tutto, o quasi, nel Vibonese. Con gli ospedali in difficoltà e la medicina territoriale che stenta a partire. I sindaci sono da tempo sul piede di guerra anche se le risposte giunte dall’Azienda sanitaria provinciale nell’ultimo anno sono state tutt’altro esaustive.
Ad ogni modo, il fulcro intorno al quale ruota la complessa quaestio è la costruzione del nuovo ospedale di località Cocari. Un progetto, del quale ormai si parla dall’inizio del millennio, con tanto di prime pietre poste e puntualmente eliminate e di speculazioni politiche a 360 gradi. Ebbene, il tema del vecchio e del nuovo presidio ospedaliero è stato oggetto anche dell’ultimo confronto tra i sindaci del Vibonese.
I nodi da sciogliere erano sostanzialmente due: l’imbrigliatura idraulica di fosso Calzone e la ridefinizione del piano economico-finanziario per la realizzazione dell’opera. Ebbene, proprio nel corso dell’assemblea dei sindaci dell’altro ieri, mentre il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale Giuseppe Giuliano, ritornato a distanza di un anno, dopo la gestione Bernardi, ha chiarito che sull’ospedale «non ci sono al momento novità significative», il presidente Maria Limardo ha dato delle novità tutt’altro che irrilevanti: «È finalmente arrivata – ha detto il primo cittadino del capoluogo – dal ministero competente l’autorizzazione per il nuovo quadro economico e finanziario preliminare al disco verde al progetto definitivo dell’opera». Per quel che attiene il fosso Calzona, «sarà finalmente possibile l’attraversamento ferroviario, considerata l’intesa raggiunta con le Ferrovie dello Stato».

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