Si apre un nuovo contenzioso tra Comune di Crotone ed Eni per il pagamento dell’Imu relativa alle tre piattaforme estrattive di gas metano - Luna A, Luna B ed Hera Lacinia - installate nel mare antistante alla città. L’ente, forte del recente giudizio favorevole in primo grado, ha emesso altri due avvisi di accertamento nei confronti della multinazionale per chiedere il versamento di complessivi 6 milioni e 800 mila euro riferiti al 2017 e 2018 (si tratta di 3 milioni e 400 mila euro per ciascuna annualità fiscale).
Ma la società del Cane a sei zampe s’è ancora una volta opposta ricorrendo alla Commissione territoriale provinciale. La quale, come si ricorderà, già a novembre 2021 aveva obbligato la società petrolifera a corrispondere nelle casse municipali 3 milioni e 837 mila euro per l’imposta immobiliare del 2016. Al momento il procedimento pende in appello davanti alla Commissione territoriale regionale.
Tra Comune ed Eni è in corso da tempo un braccio di ferro per il diniego di quest’ultima di erogare le somme arretrate dell’Imu delle piattaforme, sebbene nel 2016 tre pronunce della Cassazione hanno riconosciuto questo diritto. Rispetto al passato, il recente cambio di legislazione fiscale, entrato in vigore nel 2020, da un lato ha ridotto l’aliquota che le compagnie petrolifere devono destinare agli enti locali, mentre dall’altro ha modificato il conteggio dell’imposta immobiliare che non si basa più sui valori catastali. Uno scenario diverso se paragonato a quello che a dicembre 2017 aveva favorito la transazione tra il Municipio e l’azienda controllata dallo Stato, con il contenzioso che si era chiuso con l’impegno dell’Eni di versare in tre rate 14 milioni e 800 mila euro per l’Imu relativa agli anni 2010-2015.
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