Comportamenti ambigui, interessi personali e decisioni superficiali se non addirittura «pilotate». L’informativa della Squadra Mobile, agli atti dell’inchiesta sulla gestione dei pontili, getta ombre sul funzionamento della macchina burocratica del Comune. Le intercettazioni disposte dalla Procura hanno permesso di «cristallizzare ulteriori situazioni degne di approfondimento investigativo».
Luci sul porto
Un paragrafo è infatti dedicato ai lavori per la realizzazione dell’impianto di illuminazione del molo sotto flutto. Siamo nel febbraio scorso, l’appalto, da 600mila euro, è stato da poco assegnato. Gli inquirenti registrano un colloquio che si svolge nella stanza del dirigente del Settore Patrimonio Andrea Adelchi Ottaviano (indagato nell’inchiesta sui pontili). Il dialogo è con altri due dipendenti del Comune e verte sul fatto che la ditta ha informato i tecnici di Palazzo De Nobili di voler installare delle luci diverse rispetto a quanto previsto dal capitolato di gara. «Più o meno - spiega un funzionario - sono la stessa cosa, c’è una piccola differenza in meno, in particolare nell’aggancio». Particolare di non poco conto, «il problema potrebbe essere un’eventuale mareggiata». Insomma il rischio è che i nuovi impianti di illuminazione finiscano a mare. Davanti ai dubbi dei funzionari, Ottaviano replica che la mareggiata è un fatto eccezionale, che non è previsto e se i lampioni cadono il problema è strutturale, del porto e non imputabile all’impianto di illuminazione. Il dirigente aggiunge inoltre che per giustificare il cambio di impianto si può dire «di aver scelto questo perché illuminano meglio la zona dei pescherecci». Insomma una scelta fatta per la sicurezza e poi Ottaviano chiosa: «È una cazzata? Sì».