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Catanzaro, covid 19 e perdita dell’olfatto: lo studio della Magna Graecia

La ricerca dell’università catanzarese con La Sapienza di Roma

Università Magna Graecia Catanzaro

L’alterazione della funzionalità olfattiva rappresenta uno dei sintomi più frequenti e precoci dell’infezione da Sars-CoV-2. Questo particolare aspetto che continua ad impattare fortemente sulla qualità della vita anche dopo la guarigione dal virus, è stato oggetto di uno studio approfondito, coordinato dalla Professoressa Eugenia Allegra (professore associato otorinolaringoiatria all’Umg) in collaborazione con l’Università “La Sapienza” di Roma e materialmente realizzato dalla Dott.ssa Maria Rita Bianco dell’Università Magna Graecia.
Nel corso della ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista “European Review for Medical and Pharmacological Sciences”, sono stati presi in considerazione 76 pazienti guariti dal Covid-19, da almeno venti giorni, che avevano manifestato i disturbi dell’olfatto durante la malattia. Difatti, è emerso che circa il 40% dei pazienti li presentava ancora, invece nel 50% la sintomatologia persisteva dopo 4-6 mesi.
Al fine di misurare la funzionalità olfattiva, il gruppo di ricercatori si è avvalso dello “Sniffin’ Stick” test, costituito da una serie di pennarelli contenenti sostanze odorose che venivano avvicinati alle narici del paziente secondo un determinato schema, consentendo così di definire la soglia di percezione dell’odore nonché la sua capacità di identificazione e di discriminazione delle sostanze.

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