Catanzaro, Crotone, Vibo

Martedì 30 Aprile 2024

Criminalità e imprenditori senza scrupoli a Lamezia. Sempre più pesante l’ingerenza dei clan

È già di per sé significativo che nella relazione che periodicamente la Direzione investigativa antimafia indirizza al Parlamento venga citata un’inchiesta condotta da una Procura ordinaria e non da una Dda. Lo è ancor di più il fatto che l’esempio venga inserito dalla Dia tra i «riscontri» che «mostrano la presenza di una imprenditorialità senza scrupoli» nel Lametino. Il riferimento è all’operazione “Sheffield” coordinata dalla Procura di Lamezia e scattata il 25 maggio dell’anno scorso, quando la Guardia di finanza ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 5 imprenditori. Dall’inchiesta, si legge nel rapporto Dia sul primo semestre 2021 reso noto nei giorni scorsi, è emerso «come gli indagati, a partire dal 2016, svolgessero l’attività di trasporto su strada sfruttando una settantina di dipendenti versanti in uno stato di bisogno derivante anche dall’assenza di opportunità occupazionali alternative». Il gip lametino aveva disposto il controllo giudiziario di due società e un sequestro da circa 3,5 milioni di euro, ma le misure sono state poi annullate in sede di Riesame. Qualche settimana prima era scattata l’operazione “Alibante” sulla presunta cosca Bagalà e sulle sue proiezioni economiche e politiche sul Tirreno lametino, in particolare tra Falerna e Nocera Terinese. Oltre al «durissimo colpo» assestato alla presunta cosca, la Dia evidenzia che si è trattato anche di «una risposta concreta delle Istituzioni alla richiesta di aiuto di due imprenditori vessati dalla consorteria criminale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro

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