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Abuso d’ufficio nei lavori al porticciolo di Badolato, chiesto il rinvio a giudizio per Mannello

L’ex sindaco, secondo la Procura, avrebbe favorito il nipote titolare della Salteg

Prima al centro dell’inchiesta antindrangheta Itaca free boat, poi di una contesa giudiziaria fra il Comune di Badolato e l’ex società concessionaria Salteg, il porto Bocche di Gallipari di Badolato è oggi “protagonista” di nuove vicende giudiziarie che coinvolgono l’ex sindaco Gerardo Mannello. A conclusione delle indagini preliminari, e vista l’ordinanza del gip di formulazione dell’imputazione, a seguito di richiesta di archiviazione non accolta, il 21 febbraio scorso il sostituto procuratore Domenico Assuma ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex primo cittadino del Comune ionico, ipotizzando nei suoi confronti il reato di abuso d’ufficio. Mannello, assistito dal suo avvocato di fiducia Salvatore Staiano, si dovrà presentare dinanzi al gup del Tribunale di Catanzaro Antonio Battaglia il 6 maggio prossimo, in udienza preliminare, al termine della quale il giudice deciderà se mandarlo a processo o archiviare il procedimento avviato nei suoi confronti.
Le parti offese sono state individuate nel Comune di Badolato e nel Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti-Ufficio marittimo di Soverato. Il Comune si è costituito parte civile nel procedimento. Secondo la Procura di Catanzaro, Mannello, in qualità di ex sindaco del Comune di Badolato, nell’esercizio delle sue funzioni, omettendo di astenersi in presenza dell’interesse economico di un nipote (legale rappresentante della Salteg), emetteva diverse ordinanze di autorizzazione di somma urgenza per lo svolgimento di lavori per il dissabbiamento del fondale del porto di Badolato.

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