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Il fallimento dell’Us Catanzaro e il ruolo della società Sinergica

L’inchiesta sulla Vivere Insieme e i dubbi degli inquirenti sulla vicenda del 2006

A distanza di quasi quindici anni si torna a parlare del fallimento della gloriosa Us Catanzaro. Un filo rosso collega il dramma sportivo che visse la città nel 2006 con la recente inchiesta che ha portato al sequestro di 100mila euro dai conti correnti dell'associazione Vivere Insieme onlus e all’iscrizione nel registro degli indagati dell’imprenditore Massimo Poggi.

La Procura ipotizza una serie di reati fiscali che sarebbero stati realizzati anche attraverso fatture per prestazioni inesistenti emesse dalla Sinergica srl. Un nome che divenne particolarmente noto per gli sportivi catanzaresi nei primi anni del nuovo millennio. Gli inquirenti oggi sono convinti che la Sinergica sia «una società schermo che ha come unico scopo quello di fatturare operazioni inesistenti, consentendo alle altre società un risparmio d'imposta». I militari della Guardia di finanza hanno ricostruito la storia di questa srl ed è emerso che nel 2004 – 2005 era diventata socio di maggioranza dell'Us Catanzaro squadra che all'epoca militava nel campionato di Serie B e che era amministrata da Massimo Poggi. La Sinergica aveva poi assunto un ruolo centrale nella procedura di concordato del Catanzaro calcio, rispetto al quale aveva preso il ruolo di "assuntore" dei debiti, «pur non avendone – scrivono gli inquirenti - le risorse adeguate». Nel 2006, come detto, venne sancito il fallimento del Catanzaro, a quel punto, ricostruiscono i finanzieri, la Sinergica ha subito una totale svalutazione della propria partecipazione, che ha dato vita a una minusvalenza di importo pari al valore della quota di partecipazione medesima ossia poco più di 4 milioni di euro.

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