Quattro anni fa era stato il cuginetto a scrivere da Squillace Lido una lettera a Babbo Natale perché potesse portarle una medicina per farla guarire. Ora, a pochi giorni dalla Pasqua, ci hanno pensato le compagne di scuola e i docenti a farle una grande ed emozionante sorpresa. Marica Costa è una ragazza catanzarese di 16 anni, legata alla città di Squillace dove ha parenti e tanti amici. Dalla nascita è affetta da una rara malattia genetica, la “glicogenosi di tipo 2” o “malattia di Pompe”, che appartiene a un gruppo di patologie ereditarie caratterizzate dall’accumulo di glicogeno all’interno delle cellule o di alcuni organuli. Una malattia che non dà scampo, ma per fortuna, quando Marica è nata, era disponibile una terapia enzimatica sostitutiva, molto efficace nelle forme infantili. Grazie a Telethon è stato possibile utilizzare il farmaco in via sperimentale. Dopo una crisi respiratoria, otto anni fa, ha subito la tracheotomia per la ventilazione artificiale. Qualsiasi tipo di virus per lei può essere pericoloso. Naturalmente anche il Covid che ha reso le cose più difficili: le difese contro questo virus non sono mai sufficienti. Marica è da più di due anni, come dice lei stessa, agli “arresti domiciliari” ed è costretta a seguire in modalità didattica a distanza le lezioni della scuola che prima frequentava in presenza, il liceo linguistico De Nobili di Catanzaro. Nonostante tutto, lei si impegna tanto e i risultati sono ottimi. Come ottimi e calorosi sono i rapporti con le compagne, i docenti e il preside Angelo Gagliardi. La ragazza segue le lezioni normalmente, senza una programmazione differenziata, ed anche la modalità didattica dell’alternanza scuola-lavoro viene vissuta in virtù della partecipazione di Marica, per il cui coinvolgimento vengono studiati altri progetti specifici. In questi giorni, Marica è stata al centro di un’autentica storia di generosità e di solidarietà. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro