Carenza cronica di personale, pensionamenti, servizi erogati grazie ai tirocinanti, tempi di attesa atavici per visite specialistiche ed esami diagnostici. È questa la situazione generale che investe la Medicina del territorio, a cui quotidianamente si rivolgono centinaia di utenti.
Al poliambulatorio di Moderata durant affluiscono, infatti, una miriade di persone per le più disparate richieste: dal pagamento del ticket, alla scelta e revoca del medico; dalle visite specialistiche agli esami diagnostici. E nella precarietà in cui i servizi vengono svolti, se manca un tassello, a non combaciare è l’intero puzzle.
A raccontare le criticità di un sistema ormai praticamente ingolfato sono alcuni sanitari che operano da anni nei presidi territoriali. Uno dei principali nodi da sciogliere è quello del ricambio del personale. Gli specialisti, infatti, vanno in pensione, ma nessuno li sostituisce e intanto le liste di attesa aumentano vertiginosamente. «Ogni anno – spiega un medico – bisognerebbe aggiornare il monte ore che è scollato dalle esponenziali richieste della popolazione. Ma anche se i bandi vengono effettuati non si riesce a reperire il personale». A mancare all’appello sono diversi specialisti, dall’endocrinologia, alla medicina interna, dall’ortopedia alla cardiologia.
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