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Catanzaro, false fatture per evadere le tasse: nuovi guai per l’imprenditore Gallo

Lo stralcio di Basso profilo coinvolge anche il padre Francesco, Andrea Rosa e Giulio Docimo

Potrebbe finire a Roma uno stralcio dell’inchiesta Basso Profilo con cui la Dda di Catanzaro ha colpito gli intrecci di alcuni esponenti dell’imprenditoria e della politica con personaggi della ’ndrangheta catanzarese e crotonese. Davanti ai giudici capitolini potrebbe arrivare il fascicolo sul vorticoso giro di false fatture per operazioni inesistenti col preciso obiettivo di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto. Rischia il processo per reati tributari l’imprenditore Antonio Gallo, 42 anni, di Catanzaro, detto “il principino” rinchiuso al 41bis, ritenuto elemento centrale del castello accusatorio della Dda di Catanzaro. Assieme a lui nel fascicolo stralcio figurano anche suo padre Francesco, 68 anni, di Squillace, Andrea Rosa, 29anni, di Torino e Giulio Docimo, 63 anni, di Cosenza.
Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Catanzaro Antonio e Francesco Gallo in qualità di soci- amministratori dell’Antinfortunistica Gallo srl con sede a Roma avrebbero fatturato operazioni inesistenti emesse dalla ditta individuale Futur Service di Comberiati Monica, evadendo complessivamente per le annualità 2014-2015 l’Imposta sul reddito delle società (Ires) per 34.309 euro e l’Iva per 26.622,20 euro, per una cifra complessiva evasa all’erario di 60.931,20 euro.

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