Interrogatorio di garanzia, ieri mattina, per il 70enne arrestato nei giorni scorsi per violenze sessuali aggravati nei confronti di una bambina, sua nipote acquisita. L’indagato, infatti, è comparso davanti al gip del Tribunale di Vibo, Francesca Del Vecchio. Pesantissime le contestazioni mosse nei confronti del pensionato il quale – secondo quanto ipotizzato dalla Procura sulla scorta di indagini svolte dalla Squadra mobile di Vibo – avrebbe iniziato a molestare la bambina quando aveva 8 anni e avrebbe continuato a farlo e ad abusare di lei per due lunghi anni. Una ragnatela dell’orrore che aveva praticamente intrappolato la ragazzina fino a che a una maestra non è sfuggita la tristezza nel suo sguardo e la tendenza a isolarsi. Comportamenti che hanno indotto l’insegnante – la quale ha agito con l’appoggio del dirigente scolastico e dell’intero corpo docente – a cercare di aprire un canale di comunicazione con la piccola la quale le avrebbe in seguito confessato l’inferno in cui viveva da circa due anni. Questo avveniva verso la fine di marzo. L’1 aprile, infatti, l’insegnante si presentava in Questura e raccontava a personale della Squadra mobile quanto le era stato detto due giorni prima, in via confidenziale, dalla bambina circa gli abusi di cui sarebbe stata vittima da parte del nonno acquisito, il quale l’avrebbe esortata a non raccontare nulla in cambio di patatine oppure minacciandola di farle del male fisico. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro