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Vibo capitale del libro senza... biblioteca. Un anno dopo restano le promesse

Lavori ancora in corso nell’immobile di via Palach da decenni abbandonato

La biblioteca comunale di Vibo

“La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno”, scriveva il drammaturgo Francis de Croisset. Ma, forse, lui non conosceva Vibo. Lì dove la biblioteca è chiusa e dove i treni passano sempre più di rado.
La città proclamata “Capitale del libro” il 23 maggio 2021 e che neanche un mese dopo – il 22 giugno – la sua biblioteca comunale la chiudeva per motivi di sicurezza. Lavori programmati, lavori in corso. Senza una data, certezze. Oggi come ieri. Ed è, infatti, una storia che si perde nel tempo quella della struttura di via Palach. Una storia che conosce bene l’ex direttrice Menella Potenza. Era la «sua casa». Perché lo sa bene lei che biblioteca non è solo un luogo. Non è solo uno spazio. È ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà. Ma, forse, in città, ciò che non sarà mai.
I primi passi in via Palach nel 1978, «un edificio che hanno fatto cadere a pezzi» spiega con amarezza, perché «da una piccola crepa sul soffitto alle infiltrazioni e al crollo delle pignatte» il passo è stato breve «in assenza di manutenzione». Ma quella era la sua «casa», lo ripete. Lì ha iniziato a catalogare, ordinare, rendere fruibile a tutta la città e non solo quell’enorme patrimonio costituito da «35mila volumi già inventariati, catalogati e quasi tutti classificati; 250mila riviste, quotidiani. Avevamo – ricorda – la prima edizione del Giornale di Calabria, l’edizione calabrese di Paese sera, donazioni private, circa 1500 tra foto e mappe relative a Vibo e alla Calabria». Ma non è solo questo quello che ricorda. Ripercorre anche le «chiusure», così come la volontà ad un certo punto di «vendere l’immobile e trasferire tutti i libri al Sistema bibliotecario».

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