Due distinte organizzazioni di ’ndrangheta: da un lato la cosca dominante dei Trapasso di San Leonardo di Cutro che per anni ha vessato i villaggi turistici a cavallo tra le province di Crotone e Catanzaro, oltre a praticare le estorsioni e il traffico di cocaina e marijuana. Dall’altro il clan Tropea-Talarico di Cropani Marina, autonomo ma pur sempre legato ai “sanleonardesi”, «impegnato nei settori dell'usura e dell'intermediazione finanziaria illecita». Adesso a dirlo è la Cassazione nelle motivazioni della sentenza con la quale, lo scorso 9 marzo, ha reso definitive le condanne per 23 imputati coinvolti nel troncone processuale più corposo scaturito dall’inchiesta “Borderland”.
Si tratta dell’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro, venuta alla luce il 29 novembre 2016 con l’esecuzione di 48 arresti da parte dei poliziotti della Squadra mobile di Catanzaro.
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