Il giudizio dell'Anm di Catanzaro sulla riforma Cartabia: "Mina i valori della Costituzione"
«La magistratura, all’unanimità, richiama l’attenzione dell’opinione pubblica sui pericoli della nuova riforma». Lo afferma l’Anm di Catanzaro in un documento predisposto nell’assemblea dei magistrati del Distretto catanzarese: il documento è stato letto questa mattina nelle udienze in corso nel Distretto. «E' necessario evidenziare - proseguono i magistrati del Distretto di Catanzaro - che l’approvazione dell’imminente legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario, lungi dall’assicurare maggiori tutele ed efficienza, mina i valori costituzionali dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura. La riforma impone la gerarchizzazione negli uffici giudiziari e il primato assoluto delle statistiche, mortificando il ragionamento giuridico che fino ad oggi ha consentito l’adeguamento dell’ordinamento giuridico alle esigenze di modernità della società. Il giudizio - scrive ancora l’Anm di Catanzaro - non sarà più libero e i magistrati non potranno valutare le peculiarità del caso specifico dovendosi conformare in modo burocratico e passivo ai precedenti delle Corti superiori, a danno di tutte le parti del processo». Secondo i magistrati del Distretto di Catanzaro «si separano di fatto le funzioni giudicanti e requirenti, allontanando il pubblico ministero dalla cultura della giurisdizione e creando gli strumenti per sottoporlo al controllo del potere esecutivo, in contrasto con la Costituzione. Piuttosto che prevenire le deprecabili logiche di potere, più volte censurate dal presidente della Repubblica, le nuove regole elettorali del Csm mantengono intatto il peso delle correnti. Si attribuisce il diritto di voto nella valutazione di professionalità del magistrato a chi esercita la professione forense nel medesimo ufficio giudiziario, con un’evidente compromissione delle garanzie di indipendenza e di imparzialità. Convinti che - specificano i magistrati del Distretto di Catanzaro - l’obiettivo della riforma dell’ordinamento giudiziario debba essere quello di incentivare il lavoro più attento dei magistrati, spesso impegnati in territori difficili, ove rappresentano un baluardo rispetto a gravi fenomeni criminosi, come la 'ndrangheta sul territorio calabrese, continueremo a tutelare i diritti dei cittadini, a garantire un controllo effettivo di legalità, con onestà intellettuale, lealtà alle leggi dello Stato e indipendenza di giudizio, rispondendo esclusivamente all’interesse dei cittadini. Auspichiamo pertanto che a seguito delle iniziative assunte dall’Anm si intraprenda un confronto proficuo con il legislatore sui contenuti della riforma». I magistrati del Distretto di Catanzaro infine riferiscono che «la lettura di questo appello verrà ripetuta nei prossimi giorni fino all’adozione di forme di protesta più incisive da parte dell’Anm nazionale».