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La scomparsa di Maria Chindamo, Limbadi diventa terra di memoria

Il 6 maggio 2016 in località Montalto l’imprenditrice veniva fatta sparire

Il cancello dell’azienda davanti a cui fu ritrovata l’auto di Maria Chindamo con tracce di sangue

Terre di memoria, orizzonti di giustizia. Certezze e dubbi che durano ormai da sei anni e che, puntualmente, la mattina del 6 maggio, spingono in località “Montalto” di Limbadi per ricordare Maria Chindamo nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa.
Tutti insieme per impedire che il tempo cancelli il suo sorriso, dare forza alla speranza, trasformare la brezza dei ricordi in vento di libertà. Il sit-in e flash-mob, al pari degli altri anni, si terrà, venerdì prossimo alle ore 11, davanti al cancello d’ingresso della tenuta agricola che l’imprenditrice 44enne di Laureana di Borrello gestiva ormai in autonomia prima che l’onda sordida della violenza spegnesse la sua grande voglia di vivere. A fianco dell’inconsolabile mamma Pina Di Francia, dei figli Vincenzino, Federica e Letizia, nonché dell’instancabile fratello Vincenzo, ci saranno Giuseppina Princi, vicepresidente della giunta regionale; Angelo Sposato, segretario regionale della Cgil; Giovanna Vingelli esponente del centro Women’ s studies “Milly Villa” dell’Unical e Nancy Cassalia dirigente del comitato “Controlliamo noi le terre di Maria Chindamo”. Coordinerà gli interventi Lucia Lipari vicepresidente dell’associazione “Agape”, mentre tutt’intorno sventoleranno le bandiere dei volontari di “Libera” guidati da Giuseppe Borrello, membro del coordinamento regionale.

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