C’è stato un tempo in cui piazza Capannina era il simbolo della movida vibonese. Un tempo in cui l’elegante lido, gestito da Bruno Pileggi, era il luogo di ritrovo di residenti e turisti che, nel corso della stagione estiva, facevano a gara per avere un ombrellone in prima fila.
Ormai da diversi lustri la grande piazza che affaccia sul litorale di Vibo Marina, nel quartiere Pennello, è spoglia e disadorna. Nessun servizio, né turisti, né bagnanti. L’erosione ha divorato l’arenile e il disinteresse della politica ha fatto il resto. Per un lungo periodo l’area è rimasta transennata a causa del crollo. Dopo circa 14 anni e grazie all’interessamento del già assessore comunale ai Lavori pubblici, Lorenzo Lombardo, l’opera di riqualificazione e messa in sicurezza è stata avviata. A mancare all’appello sono le ringhiere, i marmi sul bordo del marciapiedi, il rifacimento della scalinata che porta sulla spiaggia e la sistemazione della parte che costeggia il chiosco “Azzurro”.
A richiamare l’attenzione sulla pericolosità in cui versa la zona sono gli abitanti del quartiere Pennello, di Vibo Marina e a fare da portavoce è, come sempre, Bruno Pileggi, il quale riaccendere i riflettori sullo stato di abbandono della zona. «Non si lascia incustodita e senza protezione un’area cantiere ancora aperta – commenta lo stesso Pileggi –. I ferri delle ringhiere sono completamente arrugginiti e appuntiti. Basta poco che un bambino si appoggi e finisca in mare o sugli scogli».
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro
Caricamento commenti
Commenta la notizia