La Procura guidata da Camillo Falvo ha aperto un fascicolo per far luce sulla gestione del Sistema bibliotecario vibonese. Al vaglio degli investigatori, nelle passate settimane, sono finite numerose pratiche, con l’obiettivo di fugare ogni ombra sulla gestione dell’Ente che da anni costituisce per la città ed il territorio una preziosa risorsa, considerato che è organizzatore del Festival Leggere&Scrivere e di altri eventi culturali. Sulle indagini vige il massimo riserbo e nulla è trapelato sui motivi dell’attenzione rivolta all’Ente che nel tempo più volte è finito nel mirino di polemiche per lo più “politiche”. Il Sistema bibliotecario, infatti, come noto, era stato al centro di una serie di denunce già la scorsa estate quando ad assumerne la guida era stato, in via del tutto provvisoria, il nuovo direttore Emilio Floriani, figlio dello storico direttore Gilberto. A quest’ultimo, al momento del pensionamento, era seguita Valentina Amaddeo, poi sostituita con il giovane Floriani. Una nomina avvenuta all’insaputa dei più, tanto che alcuni consiglieri comunali, ne vennero a conoscenza, sollevando il caso, soltanto mediante la lettura, peraltro casuale, di una determina dirigenziale di palazzo “Luigi Razza”, dalla quale non era nemmeno chiaro se Emilio Floriani fosse il direttore amministrativo o scientifico del Sistema bibliotecario vibonese.
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