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Nocera e il lungomare devastato, pressing sui progetti antierosione

Il consigliere regionale Alecci incalza l’assessore Dolce sul masterplan

Con l’avvicinarsi della stagione balneare aumenta puntualmente la sensibilità della gente alle condizioni delle acque marine e delle spiagge. Ma sia le prime sia le seconde non possono mostrarsi nell’aspetto desiderato, se nel tempo le istituzioni competenti e le popolazioni interessate non hanno operato in modo deciso e a 360 gradi per garantirne la normale fruizione. Quando si discute del mare, per esempio, non si può dimenticare la necessità della soluzione dell’annosa questione della depurazione in generale e di quanto dall’entroterra i vari corsi d’acqua, indisturbati, fanno affluire sul litorale. Così come non è pensabile che una spiaggia dall’oggi al domani si presenti in uno stato da favola, se negli anni non s’è lavorato costantemente per questo.
I resti dell’ex lungomare di Marina di Nocera Terinese, che fanno bella mostra di sé davanti al centro abitato, dopo le devastazioni operate nel tempo dalle mareggiate non contrastate da opportune difese costiere, oggi fanno gridare allo scandalo. Ma sarebbe una pura follia solamente pensare ad un’eventuale ricostruzione dell’infrastruttura turistica, senza una preventiva realizzazione di opere di difesa dall’erosione marina. Quelle a cui ha fatto riferimento nelle scorse settimane in un post il consigliere regionale Ernesto Alecci. «Contro l’erosione della costa nella zona di Gizzeria, Falerna e Nocera Terinese - ha scritto - sono stati stanziati circa 7 milioni da oltre due anni, ma la Commissione non si è mai riunita per l’affidamento della progettazione dei lavori».

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