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Catanzaro, spaccio nel fortino di viale Isonzo: la Dda chiede dodici condanne

Requisitoria nel processo con rito abbreviato scaturito dall’inchiesta Aesontium

La Dda di Catanzaro ha chiesto 12 condanne per altrettanti imputati coinvolti nell’Aesontium l’operazione congiunta con cui polizia e carabinieri hanno colpito due gruppi di etnia rom che controllavano le piazze di spaccio della periferia sud. Nella lunga requisitoria il pm Debora Rizza ha ripercorso gli elementi di accuse nei confronti delle due bande che svolgevano l'attività di spaccio in maniera professionale all'interno del quartiere, eletto a vera e propria fortezza attraverso sentinelle di controllo ed altri sistemi di sorveglianza. Le due consorterie, è stato ricostruito, avevano due canali di approvvigionamento della droga, il primo proveniente da soggetti legati alle cosche del versante ionico catanzarese, il secondo proveniente dalla Puglia e gestito da albanesi da cui i gruppi rom acquistavano soprattutto eroina. Secondo gli inquirenti i due gruppi utilizzavano donne e minori come corrieri e avevano trasformato il quartiere Pistoia, in un “fortino” impenetrabile. Al termine del suo intervento il sostituto procuratore ha chiesto per Marco Bevilacqua 20 anni di reclusione, Gianluca Bevilacqua, detto Felice, 16 anni; Giuliano Bevilacqua, 4 anni di reclusione; Alfredo Benassai, 4 anni e 3 mesi di reclusione; Francesca Martelli, detta “Subaru”, 18 anni di reclusione; Donato Bevilacqua, detto “Mario” o occhio storno, 20 anni di reclusione; Fabio Bevilacqua, 20 anni di reclusione; Francesco Bevilacqua, 7 anni e 4 mesi di reclusione; Cosimo Bevilacqua, detto “Coccolino”, 7 anni e 8 mesi di reclusione; Antonietta Passalacqua, 7 anni e 4 mesi; Isa Garuja, inteso “Antonio”, 8 anni e 4 mesi di reclusione; Silvana Vecceloque Pereloque, alias culu e vacca, 8 anni e 4 mesi. Stralciata invece la posizione di Stefano Bevilacqua, che verrà discussa il prossimo 4 luglio, giorno delle arringhe difensive degli avvocati.

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