Si riparte dalla Tonnara di Bivona, uno degli esempi più significativi a livello nazionale di archeologia industriale marinara. Nonostante la storia racchiusa tra i barconi nella grande e silenziosa loggia, la struttura di fatto finora è rimasta inutilizzata, nonostante i 3 milioni e mezzo di euro spesi in passato. Chiuso in seguito all’alluvione del 3 luglio 2006, l’antico edificio risalente al 1881, soltanto sei anni più tardi veniva riaperto per poi chiudere ancora una volta le porte. Negli anni tonnara offlimits per i visitatori e per gli amanti delle tradizioni ma “aperte” per ladri e vandali che hanno provocato danni, fatto razzie e rubato finanche il quadro elettrico. Oggi l’amministrazione comunale intende voltare pagina, o almeno ci prova, per restituire al complesso architettonico l’attenzione che merita. L’intenzione è di creare un polo culturale entro cui interagiranno la sede del Parco marino regionale “Fondali di Capocozzo-Sant’Irene, Vibo Marina-Pizzo e Capo Vaticano-Tropea”, con il Museo del mare e della pesca e una piccola biblioteca. Un percorso iniziato nell’ottobre del 2019 che ha dovuto fare i conti innanzitutto con quello che il sindaco Maria Limardo ha definito «il mostro burocratico a sette teste che ostacola ogni iter», snodandosi tra un «ginepraio di competenze» rimbalzate tra Comune, Demanio e strutture interne, Regione e uffici, Mibact e Soprintendenza ai beni archeologici. Una sorta di tour de force (in tutto 37 incontri) che, grazie alle sinergie instaurate, ha segnato, tra le altre, quattro date importanti: il 26 marzo 2021 con la richiesta di sdemanializzazione dell’antico complesso architettonico e assegnazione al Mibact che l’ha a sua volta chiesta l’8 maggio dello scorso anno; il 9 giugno 2021 quando la giunta regionale assegnava al Comune di Vibo (soggetto attuatore che è in attesa del rilascio della concessione demaniale) il finanziamento di un milione per la realizzazione di un Centro regionale per la tutela, promozione e valorizzazione della biodiversità delle aree marine e costiere-Museo del mare e della pesca; il 28 dicembre 2021 con la sottoscrizione di una convenzione che regola il finanziamento e, infine, ieri con la sottoscrizione, tra il sindaco e il presidente del Flag (Consorzio pubblico privato per la valorizzazione e tutela delle realtà marinare) Antonio Alvaro, di una convenzione per il restauro del primo barcone. Operazione che sarà eseguita dal restauratore Mario Bomba – segnalato dal Mibact – grazie al finanziamento di 70mila euro da parte del Flag. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Catanzaro